
#luca‘
OBK
Stories
vimeo showcase, in front page del player l’ultima clip, #6 di 7, OBK_6
IN MACCHINA, CERTE AUTOMOBILI IN SPECIAL MODO,
NON SI FUMA.
FORSE. 😜
Con la pubblicazione delle storie di Subaru Solterra
voglio abbandonare il dominio 18×24 e tutte le pagine associate.
Ho desiderio di cambiare aria e la piattaforma Wordpress mi offre maggiori possibilità di pubblicazione,
soprattutto con grafica più accattivante.
Queste pagine sono un tentativo che inizia con le idee sulla prossima storia con una Subaru, che dovrebbe – DOVREBBE – essere una OBK 4Dventure.
Così, se la disponibilità della vettura è confermata, in questa pagina – e successive – saranno pubblicate le evidenze.
Ciò scrivevo a fine Novembre, inizio Dicembre, prima della conferma della Winter Experience. Poi la OBK è dovuta rientrare, per questione di “tigna” professional/personale senza che ILFiguro, me, abbia potuto scroccare l’extra tempo che mi AVREBBE consentito di girare più immagini e di farlo con le montagne coperte dalle abbondanti nevicate di inizio Gennaio.
Vuoi mettere che differenza?
Di stile, quello d’esser puntuale alle otto del mattino a Milano (da Roma) con solo poche ore di ritardo sulla consegna prevista entro il 10 Gennaio. Be’ il giorno 11 alle otto era da Buratti.
La metto pesante? Sì, non volevo mollare la OBK, in realtà.
La neve?
Ma-Va-era-una-scusa-per-scroccare-OBK.
1 / un minuto
Un minuto.
Di solito il minuto è per ricordare qualcuno che non c’è più.
Anche in questo caso.
La Subaru Outback è in Subaru Home dopo avermi accompagnato per oltre un mese, indimenticabile.
Sia per la vettura guidata che per i posti raggiunti in forza, è proprio il caso di affermarlo, della tecnica e delle doti di dinamica di marcia.
Questo minuto di apertura introduce una monografia dedicata alla Subaru Outback ma – soprattutto direi – ai paesaggi che ho potuto guardare, vedere, alle ore più belle.
Albe e tramonti, del mese di dicembre.
E notti stellate.
Le fredde, notti di gennaio.
Ma avevo i sedili riscaldati.
E pure il volante.
2 / 00’57” prodotto, intro.
due righe di Heritage, ad iniziare dal nome. Verifica per attribuzione all’entroterra australiano.
Drivelife nacque non so neanche più quanti anni fa, come rubrica di pistoni ed alberi motore.
Dello spirito iniziale c’è rimasto ben poco.
Dopo un bel numero di puntate mi sono rotto i cabbasisi di passare le veline automotive come fan tutti i “minor” ed ho virato verso una linea che privilegiasse l’immagine automotive ed il paesaggio.
Unendo video e la mia fotografia.
Quel paesaggio raggiungibile con vetture come la Subaru Outback.
Nel nome, la missione.
Outback è l’entroterra, vasto, vastissimo, dell’Australia.
Non so quanto loro abbiano pensato all’outback australiano nel battezzare la vettura, poca importanza ha.
In me evoca la possibilità di viaggiare verso posti non esplorati.
Con un grande sforzo di fantasia, non potendo andare in Australia, per evidenti motivi di soldi, ho ripiegato per l’Abruzzo.
E di posti poco esplorati ne ho trovati, nonostante la vicina capitale.
3 / 00’57” prodotto tecnica
Le Pleiadi, nello stemma di Subaru, nome che – per inciso, in lingua giapponese indica quella costellazione, sono tra i miei obiettivi astronomici preferiti.
Anche se tra autunno ed inverno la loro fotografia non è così semplice considerando l’altezza sull’orizzonte dell’ammasso e quindi molto distante dalla Outback.
In una inquadratura d’abbinamento, con l’obbligo di un super grandangolo per farci star tutto, la foto mostrebbe al massimo una piccola macchia bluastra nel cielo notturno.
Le Pleiadi in bella mostra sulla Outback, sei come si pensava fossero, per alcune culture orientali, prima della moderna astronomia, segnano qui un’impronta tecnica altrettanto fascinosa: da cinquanta anni lo schema del motore boxer è sinonimo di Subaru e di trazione Symmetrical All-Wheel Drive, di vittorie in gara, ai tempi, oggi di sicurezza ed affidabilità.
4 / 01’02” prodotto dinamica
Boxer e Symmetrical. È questa architettura di sistema che mi fa avventurare per le meno note strade abruzzesi con grande serenità non seconda alla prudenza, alla sicurezza ed al rispetto dell’ambiente e, con una, attuale, sottile, vena polemica, al rispetto ed al timore dei suoi abitanti.
Lupi ed orsi compresi.
Animali che, come l’acuto udito di qualcuno potrà percepire, sono di sottofondo qui in drivelife ma sono stati un brivido d’accompagnamento ad alcuni scatti rubati tra le montagne più impervie della regione.
Un’architettura dal bilanciamento perfetto, 2,5 litri, benzina, 169 cavalli e 252 newton metri di coppia.
Cambio automatico e sistema X-Mode.
Mai una volta in difficoltà, qualsiasi fondo stradale abbia affrontato.
E per arrivare in vetta…
Ne ho viste di strade.
5 / 01’06” prodotto design, abitacolo
Questa Outback delle clip di drivelife è la sesta generazione modello.
La sesta stella delle Pleiadi, qui nell’allestimento 4Dventure, che per colore e dettagli di stile, s’addice di più alla vocazione della vettura, quella d’andar per sterrati e boschi.
C’è pure la versione da aperitivo cittadino, sono quelle con il livello Premium.
Le Outback elegantone.
Blu ministeriale.
Ma “far la carrozzeria” nei rovi d’Abruzzo non è carino.
“Le sensazioni che trasmette al pilota stimolano la sua curiosità, incoraggiandolo ad allargare i propri orizzonti per esplorare nuovi itinerari.”
Così recita Subaru presentando Outback grazie alla fervida immaginazione dei comunicatori che magari in Outback manco ci salgono o ci fanno il giro del pieno, ciò è proprio quel che accade quando sono al volante dell’Outback.
La percezione della possibilità d’andar ovunque, contenuta solo dalla preoccupazione di non far danni a meccanica e carrozzeria.
Sennò Lui s’incazza.
Ed il Terrone ci perde la faccia.
Nei momenti più difficili delle escursioni fotografiche, di notte in prossimità dell’alba quando il freddo di gennaio è freddo vero, l’abitacolo della Outback è una culla.
Una culla che ritrovo sempre in qualsiasi strada, dalla A24 alle comunali del parco nazionale.
8 / 01’40” ringraziamenti ? Ma sì.
E se mettessi anche un pezzo di racconto, quale?
I miei dodici minuti tra paesaggi ed Outback sono alla fine.
Di solito mi dicono che son minuti che volano.
Spero non vi siate accorti dello scorrer del tempo, non per il mio merito ma per la bellezza dei paesaggi.
Il tempo vola sempre, in modo particolare quando si ha tra le mani un volante interessante come quello della Outback.
Assecondando le migliori tradizioni – e soprattutto perché non so più che cazzo dire sulla Outback che non sia un’ovvietà di velina d’ufficio stampa – chiudo con un bel pensiero di ringraziamento per chi m’ha concesso la Outback per così tanto tempo, in un periodo quando le richieste delle macchine e delle automobili per le vacanze sulla neve, solo al parossismo.
Manco gli uffici stampa fossero noleggiatori.
Un mese di guida per otto pensieri e dodici minuti direi che ci si può stare.
A chi sia rivolto il grazie, credo sia evidente.
Al meteo favorevole, ovvio.
dichiarazione d’intenti
1a –
Una storia così nasce per più di un paio di motivi.
Il primo celebrare il paesaggio ed il bello del mondo che circonda.
Poi c’è il mio desiderio di vedere certi panorami ed usare le mie Nikon per fermare i ricordi.
Poi c’è il gusto di guidare belle automobili, che siano appaganti nella dinamica di marcia, come scrivono gli intenditori.
Una storia così non si costruisce in dieci minuti, non in una giornata e neanche in una settimana.
Ci vuole calma, creatività e pazienza.
Ci vuole il meteo giusto; e siccome il giorno ha solo un’alba ed un tramonto, anche solo fare otto clip, come in questa puntata, presuppone che si stia fuori almeno otto giorni.
Poi ci vuole l’automobile e tanti non sganciano un’auto manco fosse, vabbè questa non la chiudo. La frase.
E poi ci vorrebbero anche i soldi. Il budget, qui transeat.
Una storia così si costruisce in tanto tempo quanto ne serve affinché io sia soddisfatto, tutto il resto non conta.
Se piace bene, se non piace nessuno è obbligato a sorbirla per 12 minuti.
Aria. A chiusura della clip.
1b –
Aria. Per riapertura clip successiva.
C’è il telecomando per cambiar canale.
Se non vi piace.
Una storia così non è come passare la velina testo e video automotive a settimana,
quella roba preconfezionata che a me fa venir l’ortica..
Deve anche essere scritta cercando di raccontare cose, diciamo, giuste?
Se non addirittura divertenti e dissacranti.
M’auguro d’essere stato all’altezza del mio desiderio, quello che non è mai soddisfatto.
Quello che vuol sentire chi guarda la TV per distrarsi e non per rompersi i coglioni delle solite pippe di cavalli e pistoni, consumi e prezzi.
Tanto chi decide di comprare un’auto sfoglia la Bibbia, Quattroruote.
Infine, ci vuole tempo per fare le cose bene.
La gente l’ha dimenticato.

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2023_lucaStories_Pics-at-an-Exhibition
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